Un minuto di silenzio. Un anno di urla strozzate in gola.

Esattamente un anno fa l’Italia affrontava il suo giorno più nero. Erano 2.978 le vittime del Covid-19 in 24 ore. Bergamo era invasa da camion dell’Esercito che portavano nei forni crematori delle città vicine i feretri dei morti che la città, ormai vicina al collasso, non riusciva più a contenere.

Esattamente un anno fa, il Covid invadeva completamente le nostre vite divenendo protagonista assoluto delle nostre paure, delle nostre ansie, delle nostre preoccupazioni.

Esattamente un anno fa, ci si guardava intorno e tutto sembrava nero. Continua ad esserlo se guardiamo alle migliaia di vittime del virus, alla miriade di attività chiuse nel ciclone dei lock down.

Esattamente un anno fa però, quella luce che iniziamo a intravedere adesso non c’era, ed è a quella che guardiamo con fiducia oggi. Con la testa china per onorare la memoria di chi ci ha lasciato e il petto in fuori per affrontare i giorni che verranno.

Esattamente un anno fa, l’Italia viveva il suo giorno più nero e oggi, è giusto ricordarlo. Con la consapevolezza di potercela fare. Con la speranza di riuscirci prima possibile.

Il Senato ha approvato ufficialmente la legge che istituisce la Giornata nazionale in ricordo delle vittime della pandemia. Oggi in Italia, bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio nazionale.